Le dipendenze oggi tendono ad aumentare e ad assumere sempre più, forme diverse.

Ma cosa vi viene in mente quando sentite parlare di “dipendenze”? Sicuramente la vostra mente associa tale termine alle dipendenze più diffuse e comuni, per esempio la dipendenza da alcol o, quasi sicuramente, le dipendenze da droghe e sostanze stupefacenti.

Quello che probabilmente non sapete è che, ad oggi, le dipendenze più diffuse sono ben altre: le cosiddette “Dipendenze comportamentali” o le “Dipendenze senza sostanze” (Scopri le altre tipologie di dipendenza).

Cosa si intende per “Dipendenze”?

Sentiamo sempre più parlare delle dipendenze patologiche, ma qual è la definizione precisa di tale disturbo?

 Secondo l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la dipendenza può essere vista come:“Una condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione.

Quindi al centro della dipendenza c’è proprio il bisogno del soggetto: egli infatti sente il bisogno compulsivo di assumere una determinata sostanza, non riesce a farne a meno, poiché questa sembra avere determinati effetti positivi e gratificanti, a livello psichico.

L’individuo, quindi, tende ad agire in vista della sostanza o del comportamento che gli procura.

Gli step che portano alle dipendenze patologiche sono diversi. Vediamoli di seguito:

  1. All’inizio vengono ricercate determinate sostanze perché riescono a dare piacere sollievo. Inoltre, in questa fase, è quasi sempre presente la negazione del problema;
  2. La sostanza domina totalmente il pensiero o il comportamento del soggetto: egli non riesce più a pensare ad altro e quindi non riesce a controllarsi, ha bisogno di assumere quella sostanza o di svolgere quel determinato comportamento compulsivamente;
  3. Presenza del craving con cui si indica il desiderio crescente o lo stato di tensione che precede l’assunzione della sostanza o la messa in atto del comportamento;
  4. L’umore instabile presente soprattutto prima di assumere la sostanza ma, in seguito, totalmente generalizzato;
  5. Vi è una presenza di maggiore tolleranza con cui si indica la necessità di incrementare la quantità della sostanza o del tempo dedicato al comportamento per ottenere un effetto piacevole;
  6. Una crescente sensazione di perdita del controllo sull’assunzione della sostanza o sull’esecuzione del comportamento;
  7. Presenza di un profondo disagio psichico e fisico quando s’interrompe o si riduce l’assunzione della sostanza o il periodo dedicato al comportamento;
  8. L’uso continuato della sostanza o dell’esecuzione del comportamento nonostante il malfunzionamento a livello personale e interpersonale come la sfera lavorativa, affettiva, amicale;
  9. Una tendenza sempre maggiore a riavvicinarsi alla sostanza o al comportamento dopo un periodo di interruzione noto come fenomeno della ricaduta;
  10. Elevata frequenza dell’assunzione di più sostanze o dell’esecuzione di più comportamenti, nonché di passaggio da una dipendenza a un’altra.

Possiamo distinguere due tipologie fondamentali: dipendenze da sostanze e dipendenze senza sostanze/comportamentali.

Dipendenze da sostanze

La dipendenza da sostanze porta il soggetto a sentire un bisogno compulsivo di assumere una determinata sostanza, che quindi viene assunta in modo continuativo e ripetuto, in quanto gli procura determinati effetti.

Tale assunzione compulsiva continua nonostante vengano compromesse diverse sfere del soggetto come quella personale o lavorativa.

Quindi ciò che caratterizza questa forma di dipendenza è proprio l’assunzione di determinate sostanze che, a lungo andare, innescano il disturbo: l’individuo svolge tutto in funzione dell’assunzione di tale sostanza ed è dominato dal bisogno compulsivo di assumerla.

Per quanto riguarda tale disturbo, nel DSM-5 sono state effettuate delle modifiche: le categorie di “abuso” e “dipendenza da sostanze”, separate nelle versioni precedenti del DSM, sono state infatti riunificate in un unico disturbo, misurato su un continuum da lieve a grave.

Le sostanze che possono generare e sviluppare dipendenza sono diverse come l’alcol, le sostanze stupefacenti, ma anche la caffeina, per esempio.

Dipendenze comportamentali

Tale concetto di dipendenza è alquanto recente. E’ stato infatti inserito nel DSM soltanto nel 2013, proprio sotto la categoria “Dipendenze patologiche comportamentali”.

Mark Griffith nel 2005 ne dà una definizione chiara basandosi sulla presenza di sei criteri fondamentali:

  • Preminenza, cioè il comportamento tende ad assumere sempre più rilevanza nella vita della persona, a discapito di altri pensieri, sentimenti e azioni;
  • Influenza sul tono dell’umore: il comportamento che crea dipendenza ha determinati effetti emotivi sul soggetto;
  • Tolleranza, quindi l’intensificarsi del comportamento per indurre effetti di sufficiente intensità;
  • Sintomi da astinenza, quindi stati d’animo o conseguenze fisiche spiacevoli quando il soggetto non attua il comportamento che ha creato dipendenza;
  • Presenza di conflitti interpersonali, derivanti dalla dipendenza instauratasi e dall’incompatibilità con altri compiti o attività personali;
  • Recidiva, quindi molteplici ricadute nel disturbo dopo fasi di sospensione della dipendenza.

In un certo senso, questi criteri sono gli stessi che caratterizzano la dipendenza da sostanze.

La differenza risiede proprio nell’oggetto della dipendenza: nella dipendenza comportamentale, un comportamento normale, come il cibo o il sesso, diviene patologico quando supera un determinato livello oppure quando diviene troppo pericoloso per il soggetto.

Anche in questo caso, il soggetto non riesce a controllare tale impulso e la messa in atto del comportamento da dipendenza.

Diffusione delle dipendenze

L’OMS ha condotto una ricerca per stimare la presenza delle dipendenze da sostanze.

Si è osservato che il numero di persone che ha fatto uso almeno una volta di una qualche sostanza illegale varia tra il 3.6% e il 6.6% della popolazione, e il 12% di questi  riportano un uso problematico. Le più utilizzate sono la Cannabis e le anfetamine con una prevalenza che varia tra il 2,6% ed il 5% per la prima, ed il 0,3-1,2% per le seconde. La cocaina ha una diffusione dello 0.3-0.4%, mentre l’ecstasy dello 0.2-0.6%.

Un’altra ricerca interessante è stata svolta nel 2014, sempre dall’OMS, la quale ha riportato che il 4,1% della popolazione mondiale presenta un disturbo correlato all’uso di alcool, diffuso in misura maggiore in Europa.

Per quanto riguarda l’Italia, la percentuale totale è pari all’1% e a soffrire di un disturbo alcool-correlato sono in misura quasi doppia gli uomini rispetto alle donne.

Le dipendenze comportamentali, invece, sono sicuramente meno conosciute, ma stanno sempre più prendendo piede nella nostra società.

Si osserva che tra quelle più diffuse ritroviamo: il gioco d’azzardo patologico con una diffusione del 3% nella popolazione adulta, la dipendenza da sesso con una diffusione del 5-6% nella popolazione generale e lo shopping compulsivo di cui soffrirebbe il 2-8% della popolazione.

Tipologie di dipendenze

Le dipendenze da sostanze più diffuse sono da:

  • eroina;
  • cocaina;
  • alcol;
  • allucinogeni;
  • cannabis;
  • caffeina ed energy drink.

Invece, le dipendenze comportamentali più diffuse sono da:

  • gioco;
  • internet;
  • social network;
  • cellulare (smartphone);
  • shopping (shopping compulsivo);
  • sessuale;
  • porno;
  • serie TV;
  • affettiva;
  • lavoro;
  • esercizio fisico.

Vediamo insieme le caratteristiche dei disturbi più comuni.

Dipendenza da eroina

E’ sicuramente la dipendenza da sostanza più diffusa. Il soggetto che soffre di tale disturbo è dominato dal bisogno e dall’assunzione di tale sostanza. Questa può essere assunta in diversi modi: per iniezione oppure può essere inalata, aspirata o fumata, ma il metodo più diffuso è l’iniezione.

Ciò che innesca la dipendenza da eroina è l’euforia che essa genera nel soggetto: tale euforia è molto intensa e può durare da qualche secondo ad un minuto.

Molto interessante è ciò che avviene dopo: l’eroina, dopo lo stato di euforia, provoca uno stato di semi-vigilanza in cui c’è un distacco dalla realtà, un profondo benessere e tranquillità interiore.

Manifestazione

Il soggetto che soffre di tale dipendenza sperimenta velocemente la dipendenza fisica da eroina, caratterizzata dall’aumento della tolleranza alla droga e la comparsa della sindrome da astinenza. Tale astinenza può durare anche per più giorni, ma è uno stato di profonda sofferenza per il soggetto e spesso lo porta a ricadere nella dipendenza.

La dipendenza psicologica da eroina si manifesta con desiderio costante di assumere la sostanza, seguito da umore negativo: il soggetto è caratterizzato da un comportamento spesso irrazionale, poiché volto solo al raggiungimento della sostanza.

Dal punto di vista fisico, la dipendenza può creare situazioni patologiche serie come l’esposizione a tutti i tipi di malattie infettive, disturbi epatici, respiratori e cardiaci, cattive abitudini alimentari, perdita di peso, infertilità nelle donne e impotenza negli uomini.

Dipendenza da cocaina

Il soggetto che soffre di tale disturbo sente un bisogno compulsivo di assumere la cocaina.

Essa può essere assunta in diversi modi, per masticazione, attraverso le foglie, per inalazione quindi la polvere di cocaina, per inalazione di vapori come il Crack e per via endovenosa.

La cocaina genera dipendenza perché agisce stimolando tutte le strutture del cervello, aumentando la quantità di neuro-trasmettitori, i quali agiscono sui sistemi della gratificazione e della piacevolezza.

Gli effetti che quindi generano, poi, la dipendenza sono: euforia, sensazione di benessere, sicurezza e fiducia, aumento dell’energia mentale e fisica, lucidità, resistenza a fatiche e bisogni e aumento del desiderio sessuale.

Manifestazione

Il soggetto che soffre di tale dipendenza sicuramente inizia per curiosità e perché affascinato da tutti gli effetti positivi che tale sostanza ha sul corpo e sulla mente. Inizialmente, infatti, sperimenta un vero e proprio stato di benessere. Ma tutto ciò ha poi effetti deleteri, perché l’utilizzo prolungato crea una forte dipendenza psichica e fisica. Queste possono manifestarsi con crisi d’astinenza e sintomi come irritabilità, sindromi depressive, stati d’ansia, insonnia e paranoia.

L’uso cronico nella dipendenza da cocaina determina anche rischi dal punto di vista fisico come trombosi, infarto, ipertensione, deficit del sistema immunitario e disfunzione erettile.

Molto difficile è il periodo di astinenza da cocaina, perché provoca depressione, sonnolenza, inquietudine, tremori, dolore ai muscoli e di conseguenza la voglia di consumare di nuovo: tutto ciò incentiva una ricaduta del soggetto.

Dipendenza da alcol

La dipendenza da alcol è caratterizzata da un comportamento di ricerca compulsiva di bevande alcoliche, da assuefazione e tolleranza: il soggetto per raggiungere l’effetto positivo desiderato, è “costretto” a bere quantità sempre maggiori di bevande alcoliche (Scopri se hai una dipendenza da alcol con il test).

Manifestazione

Il soggetto che soffre di tale dipendenza si caratterizza proprio per una continua ricerca e assunzione di grandi quantità di alcol. Ma anche per la totale perdita di controllo di quello che beve.

Tutto ciò determina una modifica del comportamento della persona: egli sente sempre più un bisogno impellente di bere, è dominato da pensieri riguardo la sua assunzione e fa di tutto per procurarsi l’alcol.

Ovviamente ciò ha conseguenze anche a livello personale: il soggetto tende ad isolarsi e si osserva un deterioramento delle sue relazioni sociali. Questo molte volte può causare la perdita dei propri familiari.

L’assunzione di alcool in grandi quantità può danneggiare il fegato, l’organo principalmente responsabile della metabolizzazione dell’alcool; inoltre, ha effetti deleteri anche a livello cerebrale, per esempio si è osservato che può provocare il rimpicciolimento del cervello e una deficienza di fibre, quindi della materia bianca, che trasportano le informazioni tra le cellule nervose.

Dipendenza da allucinogeni

Gli allucinogeni sono sostanze di origine naturale come la mescalina oppure di origine sintetica come l’LSD.

Si tratta di sostanze che provocano allucinazioni e distorsioni profonde nella percezione della realtà.

La sostanza sicuramente più utilizzata è proprio l’LSD, tanto che si parla di “Dipendenza da LSD”: i suoi effetti sono imprevedibili e possono variare a seconda della quantità ingerita, della personalità del soggetto, del suo umore, delle sue aspettative e dell’ambiente.

Manifestazione

Gli allucinogeni sono sostanze che agiscono sul neuro-trasmettitore serotonina del sistema nervoso centrale ed autonomo influenzando i vari apparati sensoriali come la vista, l’udito o e sul sistema psico-cognitivo, sull’ideazione e sull’autoconsapevolezza,

Per questo può danneggiare seriamente la psiche ed il sistema neurologico della persona.

Da cosa è innescata la dipendenza?

Essa è innescata dagli effetti euforici e disinibenti.

Quando ne fa uso, l’individuo perde il controllo sui propri processi mentali con possibili esperienze di enorme angoscia, paura, ansia, paranoia e altri sintomi psicotici.

A livello psicologico si presentano distorsioni ed allucinazioni sensoriali, annullamento temporale, forte confusione mentale, compromissione della consapevolezza di realtà e di quella personale.

Tale dipendenza può provocare una forte e prolungata ansia e depressione, agitazione ed instabilità mentale, deterioramento celebrale, danni alla memoria e all’attenzione, comportamenti pericolosi ed aggressivi con possibili lesioni verso sé stessi o gli altri.

Terapia delle dipendenze da sostanze

Per quanto riguarda la terapia delle dipendenze da sostanze, soprattutto quelle più importanti come quella da eroina, cocaina, alcol e allucinogeni, molto efficace è proprio la psicoterapia di stampo cognitivo-comportamentale: con essa si mira all’identificazione di comportamenti e pensieri che alimentano la dipendenza stessa.

Molto efficace è l’analisi funzionale che viene eseguita insieme al paziente con lo scopo di porre l’attenzione sui fattori che precedono immediatamente il comportamento e sulle sue conseguenze positive e negative.

Dipendenza da cannabis

La dipendenza da cannabis è estremamente comune: nello specifico, l’hashish e la marijuana hanno un meccanismo d’intossicazione che genera senso di euforia e di benessere, seguito da disinibizione, aumento dell’appetito e dell’attività sessuale, alterazione delle prestazioni cognitive e psicomotorie.

Tutto ciò innesca proprio la dipendenza.

Manifestazione

La caratteristica principale di chi soffre di tale dipendenza è l’incontrollabilità del proprio impulso nonostante si sappiano gli effetti deleteri del suo abuso.

Hall ed i suoi collaboratori nel 1995 hanno descritto le conseguenze acute e croniche, fisiche e psichiche, dell’abuso di cannabis tra cui: ansia, disforia, panico, paranoia, compromissione cognitiva, soprattutto a carico della memoria e dell’attenzione, effetti sul tempo di reazione e sulla capacità di portare a termine compiti semplici e complessi e, infine, la disinibizione che porta l’individuo a sottovalutare i rischi possibili.

Terapia

Per quanto riguarda la terapia, molto efficace è il supporto psicoterapeutico, perché aiuta il paziente a cambiare le proprie abitudini: Molte volte la cannabis è utilizzata nel funzionamento personale per esempio per la regolazione del tono dell’umore o la gestione di emozionalità negativa.

Dipendenza da caffeina

La dipendenza da caffeina è una forma di dipendenza psico-fisica indotta e mantenuta dall’assunzione continuativa ed eccessiva di caffeina.

Ma la caffeina è contenuta soltanto nel caffè?

Ovviamente no, tale sostanza è contenuta anche in altre bevande come la “Coca cola” oppure il cioccolato.

Tale dipendenza è, in un certo senso, differente dalle altre: il caffè è legato a tanti benefici a livello mentale, come la velocità nello svolgere le azioni, quindi è facile che si instauri una dipendenza anche in modo inconsapevole.

Manifestazione

Come detto prima, la caffeina ha notevoli effetti positivi soprattutto a livello mentale; questo rende facile il passaggio dal “consumo” all’“abuso” che porta all’insorgere della dipendenza, caratterizzata dai sintomi psichici e fisiologici presenti anche in altre dipendenze come la tolleranza e l’assuefazione.

Al crescere delle dosi si possono sperimentare ulteriori sintomi come ansia, flessione del tono dell’umore, disturbi del sonno, confusione mentale e suscettibilità; mentre a livello fisico possono manifestarsi disidratazione, cefalea, tachicardia, nausea, vomito, tensione muscolare, disturbi gastrici e spossatezza.

Dipendenza da gioco

La dipendenza da gioco è contenuta nel DMS-5 ed è caratterizzato dall’incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e maladattiva” di giocare somme di denaro elevate (Scopri se hai una dipendenza da gioco d’azzardo con il test).

Manifestazione

Il soggetto che soffre della dipendenza da gioco, ha un bisogno compulsivo di giocare: perché?

Perché il soggetto ricerca nel gioco l’avventura e l’eccitazione che, quindi, vengono soddisfatte puntando cifre di denaro sempre più elevate.

Molte volte, il gioco diviene un circolo vizioso: il soggetto per recuperare ciò che ha perso, continua a giocare.

Questo può portarlo alla perdita totale di denaro e, quindi, per procurarsene altro potrebbe anche commettere frode o furto.

Tali soggetti, molte volte, sono altamente competitivi, energici, irrequieti e tendono facilmente ad annoiarsi: sembrano essere eccessivamente preoccupati dell’approvazione altrui e sorprendentemente generose.

Ma il vero e proprio effetto deleterio si ha a livello personale: il gioco compulsivo ostacola il normale funzionamento del soggetto, a livello lavorativo o sociale.

Terapia

La dipendenza da gioco può essere trattata, in particolar modo con percorsi mirati di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale che aiuta il soggetto a individuare i comportamenti disadattivi, i pensieri associati al gioco, che quindi alimentano la dipendenza, e a modificarli gradualmente.

A ciò si aggiunge una terapia farmacologica come gli stabilizzanti del tono dell’umore.

Dipendenza da Internet

Tale dipendenza è sicuramente molto recente, infatti si sta delineando sempre più nel tempo.

Fa riferimento ad un bisogno compulsivo e, poi, ad un uso eccessivo di internet: quando il soggetto ne viene deprivato ha un comportamento irritabile e un umore negativo.

Tutto ciò viene “risolto” quando può utilizzare nuovamente le piattaforme digitali (Scopri se hai una dipendenza da internet con il test).

Manifestazione

Il soggetto che soffre di tale disturbo è caratterizzato da una crescente preoccupazione e irrequietezza, irritabilità, depressione o instabilità emotiva, quando non usa internet.

 Inoltre è presente un bisogno di aumentare il tempo trascorso su internet per provare piacere o di utilizzare Internet come strumento di regolazione delle emozioni negative, quali il senso di solitudine e la tristezza. Sicuramente la dipendenza può essere specifica, quindi dettata da alcune attività che si svolgono online come videogiochi o lo shopping, oppure essere generica quindi coinvolgere diversi aspetti e diverse attività. 

Terapia

La terapia più efficace per tale dipendenza è quella che include un intervento psicoterapeutico di tipo cognitivo comportamentale.

Si interviene con una riduzione graduale del comportamento di dipendenza da internet e con l’individuazione di comportamenti alternativi, sufficientemente gratificanti, che aiutino il soggetto a superare le sue eventuali difficoltà socio-relazionali.

Dipendenza da shopping

La dipendenza da shopping è caratterizzata dal ripetersi di episodi in cui il soggetto sperimenta un impulso incontrollabile a fare acquisti, che sono riconosciuti come inutili o eccessivi, ma che  non si riescono ad evitare.

Manifestazione

Il soggetto che soffre di tale dipendenza, si rende conto dell’inutilità degli acquisti e degli effetti negativi, ma non riesce a controllarsi.

Perché?

Perché l’acquisto genera benessere: il soggetto prima di acquistare qualcosa si sente ansioso o in tensione, ma ciò diminuisce subito dopo l’acquisto.

Infatti prova sollievo, euforia e gratificazione. Tutto ciò, però, non dura molto: perché il soggetto è poi tormentato dai sensi di colpa. Chi soffre di questa dipendenza acquista cose di cui non ha reale bisogno o che ha già, oppure cose che non corrispondono ai propri reali gusti personali. Inoltre, gli oggetti acquistati perdono rapidamente di interesse.

Dipendenza sessuale

La dipendenza sessuale è caratterizzata da un insieme di pensieri e fantasie sessuali intrusive che possono determinare la perdita di controllo sui comportamenti sessuali.

Tale disturbo, quindi, a causa di un eccessivo uso, diviene una vera e propria dipendenza con sintomi da astinenza e assuefazione. (Scopri se hai una dipendenza da sesso con il test).

Manifestazione

Il soggetto che soffre di tale dipendenza, vive uno stato in cui il sesso è un’esigenza primaria; il soggetto non riesce a controllarsi e a dire di no.

 La dipendenza ha il sopravvento sulla capacità di scelta.

 I comportamenti che tali soggetti possono mettere in atto sono tra i più svariati, come la promiscuità sessuale, sesso con prostitute o prostituzione personale, continue fantasie sessuali, masturbazione compulsiva, esibizionismo, dipendenza da materiali o linee telefoniche a carattere pornografico.

A livello fisico, la persona può sviluppare disfunzioni sessuali tradizionali come l’eiaculazione precoce o ritardata, malattie veneree, pressione alta, vulnerabilità alle malattie, esaurimento nervoso o alterazioni del sonno. Inoltre sono presenti anche effetti a livello emotivo come un incremento dell’ansia, dell’inadeguatezza, del senso di colpa, della vergogna, della depressione e dell’aggressività e può avere profondi effetti anche sui processi mentali come l’intrusione di pensieri e fantasie non volute.

Terapia

Molto efficace è una terapia integrata che includa la terapia di gruppo, la psicoterapia individuale e la terapia farmacologica.

Le terapie di gruppo sono utili ad alleviare i sensi di colpa connessi alle condotte ipersessuali e forniscono un sostegno importante per la motivazione a perseguire le mete terapeutiche.

Per la psicoterapia individuale quella più efficace è quella ad orientamento cognitivo-comportamentale che quindi supporta il soggetto ad individuare e sostituire le condotte disfunzionali.

A ciò può venire associato il trattamento psicofarmacologico.

Consigli pratici per convivere con le dipendenze

Una volta che si è instaurata una dipendenza, è sicuramente molto difficile conviverci e limitarne gli effetti, anche perché essa è alimentata da una serie di pensieri e gratificazioni.

Ma come possiamo cercare di ridurre tale bisogno di dipendenza? Vediamo qualche strategia.

Scrivi gli effetti dannosi della dipendenza

Molte volte la scrittura è un alleato molto potente, una valvola di sfogo per tutto ciò che ci fa stare male. Scrivere ci aiuta a fare chiarezza su ciò che stiamo vivendo e a fissare mentalmente ciò che per noi è utile.

Molto utile può essere scrivere tutto ciò che di negativo ci accade a causa della dipendenza: per esempio sintomi fisici o psicologici che avvertiamo.

Scrivete anche perché avete iniziato ad abusare di una determinata sostanza/comportamento e come questo vi fa sentire.

Siete imbarazzati o angosciati?

Parlane con qualcuno

Molte volte, sapere di soffrire di un disturbo può essere molto imbarazzante. Nel caso della dipendenza, l’imbarazzo è maggiore proprio perché è un “disturbo causato da se stessi”.

È l’individuo che sceglie di provare una sostanza: molte volte ciò genera tanti giudizi negativi e poco supporto.

Come uscire da questo circolo vizioso?

Rivolgetevi a chi vi è amico: le persone che vi amano sapranno ascoltarvi e starvi accanto, supportando il vostro percorso di disintossicazione.

Basta chiedere aiuto!

Evita le situazioni pericolose

Che voi soffriate di dipendenza da alcol o di shopping compulsivo, probabilmente cercherete sempre ciò che vi fa stare bene, in questo caso l’oggetto della dipendenza.

Un buon modo per ridurre determinati comportamenti è quello di stare lontano da situazioni che potrebbero determinare una ricaduta. Evitate, per esempio, feste dove ci sono fiumi d’alcol oppure evitate di andare in un centro commerciale, soprattutto se da soli.

State lontani dalle tentazioni, almeno per un po’.

Riferimenti

  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM 5). American Psychiatric Pub.
  • Ministero della Salute (2017). Prevenire le dipendenze da sostanze. [online] Salute.gov.it.
  • Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali. Guida utile all’identificazione e alla diagnosi dei problemi alcol relati. Alcol: sai cosa bevi? Più sai meno rischi.